Le fonderie di Valpelline

Costruite nei primi anni del '900, le fonderie di Valpelline, grazie ad un avanzato forno a manica, trattavano 60 tonnellate di minerale al giorno. Per il rifornimento idrico si avvalevano del ru Pompillard che passa nei pressi.

Nei primi anni del ‘900, a seguito di un nuovo tentativo di ripresa dei lavori minerari, vengono realizzati a Valpelline dei nuovi impianti sulla sinistra orografica del torrente.

Tra il 1905 e il 1906 inizia la costruzione di un grande forno a manica con quattordici bocche soffianti, capace di trattare giornalmente 60 tonnellate di materiale. Il trattamento del minerale vi si effettua secondo il metodo tedesco di torrefazione e riduzione in forni a manica. I fornetti e le fornacette di torrefazione sono collegati ad un camino addossato alla montagna, che consente di portare l’anidride solforosa ad un’altezza di circa 100 metri dal piano della fonderia.

Durante il periodo di sfruttamento delle miniere, il ru Pompillard, che passa nei pressi delle fonderie, viene utilizzato per l’approvvigionamento idrico degli stabilimenti. Il percorso, ancora visibile, ricalca il sedime del canale e consente il collegamento diretto con le fonderie di Quart dove, su dei terreni di proprietà del conte Perrone, vengono realizzati gli opifici per le ulteriori lavorazioni del materiale estratto.