L’attività nella miniera di Balme inizia intorno al 1850 ma è solo con l’interruzione dei lavori nel pozzo di Saint-Jean nel 1857, a causa della rottura di una macchina per l’estrazione dell’acqua, che la società indirizza l’attività in questa sezione, non avendo ottenuto in principio grandi risultati.
Essa viene esplorata per circa 200 metri in orizzontale e per altrettanti in verticale, dai 1227 metri ai 1431 metri di quota, su dieci livelli di gallerie.
La coltivazione avviene a partire da un sistema di gallerie orizzontali collegate alla superficie attraverso un pozzo verticale di servizio di circa 100 metri di altezza attraverso il quale avviene la movimentazione del materiale estratto, il passaggio dei minatori e la rimozione delle acque di infiltrazione. L’imbocco di tale pozzo viene ricavato all’interno di un antro scavato nella roccia e denominato “camera dell’argano”.
La galleria Balme, il cui ingresso al di sotto del “piazzale del pozzo” alla quota di 1372 metri oggi non è più visibile, costituisce lo scavo principale e si snoda per più di 200 metri in orizzontale.