Il forno a vento

Il forno a vento permetteva la prima fusione dei minerali estratti dalle miniere di Ollomont.

Qui probabilmente era collocato un forno a vento che permetteva il primo trattamento dei minerali estratti dalle miniere di Saint-Jean e Balme ad Ollomont. Così nel 1909 veniva descritto il forno dalla Rivista del servizio minerario:

“I minerali, senza previa torrefazione, sono fusi in un forno a vento rettangolare, della dimensione agli ugelli di m. 1.10 X m. 2. 40, munito completamente di camicia d’acqua, Water Jacket, del tipo più moderno, con 16 ugelli e avancrogiuolo esterno.

Questo forno è munito di una placca di fondo, tenuta a posto da sei pali a vite poggianti su di un carrello, che ne rende facile la rimozione per lo scarico, il quale è anche molto facilitato da un piccolo spostamento che può imprimersi alle due pareti inclinate della parte inferiore del forno. L’aria è soffiata per mezzo di un ventilatore Root (PH Roots di Connersville, (USA) della capacità di m3 300 d’aria al minuto, alla pressione di circa ⅒ di atmosfera, mosso direttamente da un motore elettrico di 100 cavalli.

Il detto forno con minerali crudi e così soffiato, può avere la capacità di circa tonn. 150 al giorno di letto di fusione, ossia circa tonn. 120 di minerale.”